April 2020. From home Live Arts Cultures Community
Live Arts Cultures Community, our present through poetry, images, art, sound.
Our friend artists shared with us their messages to create a diary of free expressions, interpretations of these days: quarantine.
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27/03: Enrico Coniglio. «La strategia della distrazione. L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o Inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.» 𝘍𝘰𝘳𝘮𝘶𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘳𝘦𝘵𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘪𝘣𝘶𝘪𝘵𝘢 𝘢𝘭 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘪𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘕𝘰𝘢𝘮 𝘊𝘩𝘰𝘮𝘴𝘬𝘺
"La libertà personale è inviolabile". 𝘈𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰 13 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘊𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘙𝘦𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢 𝘐𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢𝘯𝘢 𝘐𝘧_foto di Giacomo Vianello 03/04: Nicola Privato presenta una sua partitura generativa connessa. W.E.I.R.D., da cui il titolo, è un progetto più ampio sul nostro presente. La partitura è pensata per essere suonata da un pianista dal vivo mentre viene proiettata per artista e pubblico, il quale ascolta leggendo i contenuti testuali che di volta in volta compaiono. Le tracce sono una "demo" di qualcosa che cambia di volta in volta entro precisi parametri e in relazione agli eventi W.E.I.R.D. è l'acronimo di "Western, educated, industrialized, rich, democratic", un bias delle scienze umane che fa sì che la nostra osservazione dell'uomo nella società sia limitata alla porzione di popolazione che rientra entro questi parametri. *** W.E.I.R.D. by Nicola Privato. A generative score, for piano and real time tweets. The word "uncertainty" triggers the program, which fills a score bar by bar. Once the score is written, "uncertainty" triggers changes to it, moving each bar back and forth between a raw and a more refined version, as if the score itself was deciding its final shape. 07/04 Riccardo Silenzi
sceglie una citazione da 𝘚𝘪𝘭𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰 per parlare del presente: "Non c'è una cosa come uno spazio vuoto o un tempo vuoto. C'è sempre qualcosa da vedere, qualcosa da sentire." John Cage ci incoraggia ad un ascolto vero e profondo e ad una visione attenta per poter dare un senso e significato agli accadimenti. Pic dell'artista 14/04 Patrizia Mattioli offre un testo poetico e un brano di Chopin in una personale versione elettronica con il sensore:
https://soundcloud.com/patriziamattioli/di-notte-chopin 𝘋𝘪 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦 𝗗𝗶 𝗻𝗼𝘁𝘁𝗲, 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗼𝘁𝘁𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗹𝗲 𝘁𝗲𝗻𝗲𝗯𝗿𝗲 𝗲 𝗹’𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗱𝗼𝗿𝗺𝗲, 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗻𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗶𝘁𝘂𝗱𝗶𝗻𝗲, 𝗖𝗿𝗶𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗹𝘂𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘇𝗶𝗮. 𝗘𝗴𝗹𝗶 𝘃𝗲𝗱𝗲𝘃𝗮 𝗶𝗹 𝗖𝗮𝗹𝘃𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝗮𝗺𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗶𝗼𝗶𝗮 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝘂𝘁𝗮. 𝗘𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗣𝗮𝗱𝗿𝗲 𝗱𝗼𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗙𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼, 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗶ò 𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮: 𝗰𝗵𝗲 𝗲𝗿𝗮 𝘂𝗻 𝗺𝗮𝗿𝘁𝗶𝗿𝗲, 𝗰𝗵𝗲 𝗲𝗿𝗮 𝘂𝗻 𝗱𝗲𝗯𝗼𝗹𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝘂𝘁𝗼, 𝗰𝗵𝗲 𝗲𝗿𝗮 𝘂𝗻 𝗰𝗲𝗻𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘂𝘁𝗼 𝗺𝗼𝗿𝗯𝗶𝗱𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗹𝗮 𝗮𝗶 𝗽𝗶𝗲𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝘂𝗮 𝗺𝗮𝗱𝗿𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗶𝗻𝗮. Alda Merini da 𝘗𝘰𝘦𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘳𝘰𝘤𝘦 (Frassinelli 2004) 21/04 Samanta Cinquini
«Quando si ama. Sono come istanti, che restano attaccati alle cose. Hanno toccato. Sono stati toccati. Non ho mai finito, di ascoltare il riverbero. L'arte è uno stato in amore. Anzitutto. L'amore è nella durata. Nella resistenza. Nella traduzione. Nell'immagine perfetta, perché umana. Fatta di Creatura, e di urgenza. Come il primo latrato. Come l'ultimo sguardo. A chi. A chi, non ti finisce mai.» In residenza presso C32 con “Il Pesce d'oro”- 15/09/2018 28/04 Oggi con una citazione propostaci da
Marta Ciappina In ascolto delle parole, in ascolto, diamo spazio di parola alle parole, mentre facciamo silenzio. Manifesto (Ognuna delle frasi può essere volta in forma interrogativa) . Istruire lo spirito del non fare così come si istruisce lo spirito del fare. . Elevare l'indecisione fino a conferirle dignità politica. Porla in equilibrio con il potere. . Immaginare il progetto come uno spazio che comprende riserve, domande da porre. . Considerare la non organizzazione come un principio vitale grazie al quale ogni organizzazione si lascia attraversare dai lampi della vita. . Avvicinarsi alla diversità con stupore. "Manifesto del terzo paesaggio" Gilles Clément Foto di Lorenza Cini Photography 2017 a C32 performingartworkspace 01/05 In questa data che è piena di storia, ricordi, di amicizia, di primavera, leggiamo Giuliana Placanica, una lettura che ci viene proposta con un ascolto, una composizione delicata di AlessioBallerini
«I volti inattesi della natura. In questi giorni di quarantena forzata, ci siamo ritrovati fermi dal nostro solito tram tram. La Natura amica e fedele compagna della nostra esistenza su questo pianeta, ha mostrato una delle sue facce più severe nei confronti del genere umano. Ci ha messi a tacere, ad osservare noi stessi con uno sguardo diverso, inizialmente inquieto, poi più misurato e accogliente. Sì, perché la Natura è da sempre maestra, non agisce secondo il caso, agisce in modo consapevole e protettivo nei confronti del suo pianeta, noi siamo ospiti, siamo di passaggio e dovremmo rispettarla e dare il meglio di noi. L'augurio che faccio a me stessa e a tutti è di non dimenticare quello che siamo stati in questi giorni, aprite la coscienza a nuove possibilità, ritmi di vita. Credo che ognuno di noi abbia tirato fuori da se stesso attitudini che non si aspettava, ci si è messi in gioco con se stessi in modo funzionale valicando un proprio limite e la stessa zona di comfort alla quale eravamo disumanamente abituati. Ecco, manteniamo questo atteggiamento funzionale, non disperdiamoci nel superfluo o nelle corse sfrenate verso il nulla. Riprendiamo il nostro tempo e il nostro ritmo nella piacevolezza del qui e ora e dell'ascolto. Frasi fatte? Non saprei, io le ho vissute così come le ho descritte. Buona rinascita.» Colonna Sonora https://alessioballerini.bandcamp.com/track/before-flying 06/05 Alessandra Trevisan. Una citazione e un'immagine che spostano i limiti e ricordano il fascino e la potenza dell'intuizione:
«Ma all’impossibile come arrivare se non appunto attraverso l’impossibile?» Cristina Campo, in 𝘋𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘪𝘢𝘣𝘢, 1962 08/05 Marianna Andrigo e Aldo Aliprandi
Sedicesimo post della rubrica. 16: 1 e 6 e 7. Il valore dei numeri. Crudezza e indagine. Dentro la relatività dello sguardo. Foto di Fenia Kotsopoulou. Performance: La concupiscenza degli occhi 09/05 Performance artist Marcel Sparmann
Ich fühle mich wie eine Kirche die zu Ostern geschlossen bleibt. Ich bin ein riesiges Gebäude was die dicken Mauern nicht mehr zurecht rücken kann. Flügeltore. Hier findet gerade kein Austausch statt. Hier wird aber auch nicht gestorben. Ich bin eine Kirche zu Ostern. Ich bin eine Kirche die geschlossen bleibt Und atmet. Einmal hatten sie kein Brot, da fing das Fenster an zu singen. Wenn das Fenster sich in Richtung Norden neigt, dann hat es eine Radiofunktion. Es bevorzugt dumpfen welligen Blues. Für seine Hände sollte das reichen. Er hat sich aufgesetzt und verdaut die Nacht. Das leben als Kirche ist wirklich einfach. Ich möchte dort zu Hause sein, wo es rauscht. Photo: Fenia Kotsopoulou at Venice International Performance Art Week Dance artist Sara Simeoni
Berlino 14.05.2020 "A volte i pensieri dimorano sparsi dentro un foglio di carta. Resistono a stento alla gravità delle linee." |
31/03: Ronit Ziv
"I have been here before, But when or how I cannot tell: I know the grass beyond the door, The sweet keen smell, The sighing sound, the lights around the shore." (Dante Gabriel Rossetti, 𝘚𝘶𝘥𝘥𝘦𝘯 𝘓𝘪𝘨𝘩𝘵) When time suspended, I am given space to adapt, and create new ways to explore my identity as a choreographer, through memories, images, videos, living my days between fantasy, and present. Like trying to keep my eyes open when I kiss, I'm trying to measure my body and accepting the constant changes, while still now, I'm praying to improve physical abilities. On a yoga matt in the middle of my living room, I'm exercising. I keep moving consciously, thinking what will come next, the next step, the next idea. Yes, it's happened for me too, just in the middle of a promising creation process I had to stop. So, now I remember. In my body of work, I began with a physical quest for movement that would express the loneliness of a woman in a man’s world. In 𝘙𝘰𝘴𝘦 𝘊𝘢𝘯’𝘵 𝘞𝘢𝘪𝘵, I began with a character that is stuck in her home, as it is the only space she knows and in which she can accept herself and feel safe. My journey as a choreographer led me to create many works and to take that character out of her home, into her building, onto her street, her neighborhood, her city, the region and to new countries. Walter Benjamin found this synonym between poetic act and walking in the city. I wrote my thesis about the act of walking in contemporary dance. I questioned how walking entered dance and the dialogue between everyday life and aesthetic expression developed. Every process is driven by a desire to renew, to dare to go to unknown territories that I have yet to discover and to build on the practice I have developed over the last twenty years. I want to set out wandering in many places to find the everyday movements that will inspire this creation. Like the artists I most admire, particularly Pina Bausch, I want to strike out to new places, to allow these environments to affect me and, as such, to seep into my creative process and work. I cannot stop dancing. Dance has given context to my life, it has led me to discover myself and the world and it has been my home, whether at home or away. Sending image from my quarantine, Ronit Ziv - Ronit Ziv Ensemble * Photo "Say it once" | credits: Eyal Landsman 10/04 Mirco Salvadori presenta 𝗔 𝗽𝗶𝗲𝗻𝗼 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗶𝗿𝗼
𝘓’𝘢𝘳𝘪𝘢 è 𝘥𝘰𝘭𝘤𝘦 𝘦 𝘤𝘢𝘶𝘵𝘢, 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘦𝘳𝘢. 𝘓𝘢 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘥𝘢 𝘳𝘦𝘴𝘱𝘪𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘤𝘦 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘶𝘴𝘢 𝘥𝘢𝘪 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘪 𝘣𝘢𝘳 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘦𝘯𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘢𝘭𝘪𝘤𝘪 𝘦 𝘴𝘰𝘳𝘳𝘪𝘴𝘪, 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘥𝘦𝘵𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘢 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘪𝘻𝘪𝘦 𝘥𝘪 𝘭𝘶𝘯𝘨𝘢 𝘥𝘢𝘵𝘢, 𝘰 𝘥𝘢𝘨𝘭𝘪 𝘴𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘪 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘴𝘢 𝘢 𝘧𝘢𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘰𝘴𝘵𝘢. 𝘊𝘪 𝘴𝘪 𝘢𝘷𝘷𝘪𝘢 𝘴𝘰𝘴𝘱𝘪𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘰𝘢𝘷𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘦𝘯𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘪𝘭 𝘳𝘪𝘴𝘵𝘰𝘳𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘧𝘪𝘥𝘶𝘤𝘪𝘢, 𝘶𝘯 𝘭𝘶𝘰𝘨𝘰 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘭’𝘪𝘯𝘵𝘪𝘮𝘰 𝘦 𝘮𝘢𝘪 𝘦𝘴𝘢𝘶𝘴𝘵𝘰 𝘴𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘰. 𝘓𝘢 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦 𝘱𝘰𝘪 𝘢𝘮𝘱𝘭𝘪𝘧𝘪𝘤𝘩𝘦𝘳à 𝘪𝘭 𝘨𝘦𝘴𝘵𝘰, 𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘯𝘰𝘮𝘣𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘣𝘣𝘳𝘢𝘤𝘤𝘪𝘰 𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘭𝘶𝘯𝘨𝘰 𝘣𝘢𝘤𝘪𝘰 𝘧𝘪𝘯 𝘭ì 𝘧𝘶𝘳𝘣𝘦𝘴𝘤𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘦𝘯𝘶𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘥𝘶𝘦 𝘢𝘮𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘣𝘦𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰 𝘭𝘦 𝘪𝘳𝘳𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘨𝘪𝘰𝘤𝘰. 𝘓’𝘢𝘳𝘪𝘢 è 𝘥𝘰𝘭𝘤𝘦 𝘦 𝘤𝘢𝘶𝘵𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘴𝘦𝘳𝘢. colonna sonora: https://secretpress.bandcamp.com/track/fragile-data Pic di Rio Terà, Venezia, di M. Salvadori 17/04 Nicola Di Croce
Citazione della filosofa e teorica politica statunitense Jane Bennett: «Such a newfound attentiveness to matter and its powers will not solve the problem of human exploitation and oppression, but it can inspire a greater sense of the extent to which all bodies are kin in the sense of inextricably enmeshed in a dense network of relations. And a knotted world of vibrant matter, to harm one section of the web may very well be to harm oneself. Such an enlightened or expanded notion of self-interest is good for humans.» Jane Bennett, 𝘝𝘪𝘣𝘳𝘢𝘯𝘵 𝘔𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳 (p. 13) Foto di Nicola di Croce 24/04 Penzo + Fiore ci offrono oggi le loro parole come performer:
«Scegliamo di parlare di Covid 19 saltando a piè pari negazionismo e complottismo, DI e CON come preposizioni che indirizzano il conteggio dei morti, la cui somma da una parte allarma e dall'altra è forza di negoziazione. Noi scegliamo la prospettiva del corpo. Come artisti non siamo immuni dall'arena dei giudizi, non possiamo sottrarci al flusso di notizie che ci tengono per fame, ma siamo troppo vicini per permettere alla focale di imprimere la retina. Allora quello che entra è flusso indigerito di sferzate, quello che esce sono opere che nascono da una calma irreale. È tenuta, è il rigore del performer, è il muoversi in mutata prossemica. Uscire combattendo il nemico significa cercare la centratura della concentrazione profonda, ricordarsi di non abbracciare l'umano che si incontra, disegnare intorno a sé un perimetro di sicurezza che costringe ad un movimento fluido e dettato dallo spostarsi dell'altro. Paradossalmente, nella nostra solitudine, non siamo mai stati così legati alle scelte e alla disciplina di sconosciuti che in realtà pare abbiano su di noi potere di vita o di morte. Come performer che sente quel corpo guardi all'altro con potente arroganza. Tu, l'altro che non si sa muovere. Non sai gestire il respiro, non senti che qualcuno si sta avvicinando alle spalle e che quindi devi deviare il tuo percorso in progetto. Non senti il peso che passa da una gamba all'altra e che può essere anche ritratto per dare un nuovo corso alla traiettoria. Non hai mai sofferto l'imposizione auto-inflitta dello stare, non sai praticare il vuoto, non puoi far risuonare la pausa. Siamo animali in gabbia che hanno due anime, il pensiero razionale che organizza il podcast di giornate da replicanti in grado di costituire un archivio per il futuro, la necessità di tenere, di stare nei confini e nei ranghi. Poi improvvisamente solchiamo l'esterno in cui siamo invitati a fare di tutto per non permanere, e lì diventiamo prede di caccia, samurai che pesano i passi e si ripetono il mantra degli istinti da riprogrammare. Dalla condizione coatta dell'animale in cattività passiamo a quella di una savana in cui diventiamo improvvisamente prede e predatori, contenuti da un ambiente ostile identico in tutto e per tutto a quello di prima, ma in cui l'ordine di un regista-demiurgo ci impone di cambiare l'intenzione.» Andrea Penzo + Cristina Fiore Foto: Penzo+Fiore_Performance Photo Project: 𝘓𝘰 𝘴𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘊𝘢𝘴𝘴𝘢𝘯𝘥𝘳𝘢_2015 - Courtesy Marina Bastianello gallery 04/05 Lorenza Cini, nostra meravigliosa amica e poetessa della fotografia:
"Sospensione del tempo come in una lunga Performance, dove persone appaiono nella loro solitudine, circondate da spazio regole e oggetti facenti parte del quotidiano. Fauna che si riappropria del proprio spazio, del suo diritto ad esistere. Quel silenzio che ti coccola, a volte così assordante da disorientarti, portandoti in una realtà parallela, dove tutto scorre lento, dove la percezione di se aumenta. Come un fiume che scorre su ogni piccola roccia, su ogni piccola insenatura. Riscoprirsi nel dettaglio, riscoprire il respiro, ogni singolo battito del cuore, il pulsare di ogni fibra del proprio corpo, del proprio io. Aria pura ormai dimenticata, invadere ogni millimetro di te stesso. Ogni forma di frenesia sparita..." Foto di Lorenza Cini Photography con Fenia Kotsopoulou 05/05: Ludovic Darras, nostro amico e artista che più volte ha lavorato a C32 performingartworkspace con il Kollectif Singulier, viaggia così:
Vendredi 14 avril 2021 19:42 L’ennui crée l’imaginaire Le rêve du Kollectif Singulier prend espace là où il n’est pas chez lui. L’ailleurs nous ouvre sa langue. Nous construisons des objets scénographies manipulables, entre corps et images. Au C32 performingartworksapce nous avons créé deux spectacles. Overflow et Mars Brothers. Prise de risque, confiance et accueil nous ont aidé. Ce lieu se prête à l’improvisation, la performance, le non sommeil. 20:03 Le temps nous appartient mais les frontières se ferment. Ça va être dur. De ne pas pouvoir revenir vite. Là où nous avons posé bagage. Sans nos corps pixels, nos espaces floutés. Sans nos écrans sans fils. Mais la tension est toujours là. Prête à jaillir. 07/05 Oggi siamo con Aurora Vidotto, collaboratrice di Live Arts Cultures da qualche anno, che ci propone l'inconfondibile natura della Dickinson unendola alla danza del tramonto.
“Non accostarti troppo alla dimora di una rosa: Se una brezza le preda O rugiada le inonda Cadono con timore le sue mura. E non voler legare la farfalla O scalare le sbarre dell’estasi. Garanzia della gioia È il suo rischio perenne.” - Emily Dickinson, Poesie, trad. M. Guidacci, c. 1878 11/05 Cross disciplinary artist Fenia Kotsopoulou
Until I can touch you gently, again. Without hesitation . Without fear. With love With affection. With respect. Until you touch me gently again. Without hesitation. Without fear. With love. With affection. With respect. Until we touch each other, again. Until we hug each other, again. Until we hold each other, again. Until we embrace each other, again. Until we share without weight, again. Until we feel the collision of our skin, again. Until our bodies merge together in a playful dance that lasts forever. Without fear. Without hesitation. With love. With affection. With respect. And desire. Until that moment, I shall wait, and imagine. From the series: "Without hesitation" n.13 Fenia. |